Il Comune di Leinì ha acquistato il Cubo, l’ex centro servizi destinato a ospitare la SUISM costruito all’interno della Cittadella dello Sport: un’operazione da 2,85 milioni di euro (più oneri). Una cifra che quasi raddoppia considerando i costi di (necessaria) ristrutturazione, stimati in altri 2 milioni di euro.
Lavorare per sfruttarle è, o dovrebbe essere, compito dell’Amministrazione.
A oggi, ciò non sta accadendo. Stiamo anzi riscontrando un’involuzione netta.
Non sarebbe corretto affermare che non ci sia alcun tipo di proposta aggregativa; riscontriamo tuttavia in questo senso uno sforzo inferiore a quanto sarebbe auspicabile e comunque richiesto dalla cittadinanza.
Leinì si sta lentamente trasformando in una città dormitorio, in un paese satellite di Torino.
Una situazione che deve fungere da stimolo.
L’assenza di una Pro Loco, le scarse proposte e la diffusa sensazione di una realtà poco dinamica stanno facendo slittare pericolosamente la percezione comune verso un sentimento di abbandono.
I leinicesi escono meno di casa e ciò si ripercuote, come diretta conseguenza, sulla sicurezza.
Non vediamo sufficienti progettualità e coordinamento. Noi vogliamo impegnarci attivamente nella costruzione di una Leinì più dinamica.
Ricostituire la Pro Loco, garantire continuità nel proporre eventi di qualità, valorizzare la nostra comunità con iniziative mirate: i nostri tre punti di partenza per rendere Leinì una città più viva, dinamica e sicura.
Siamo a metà ottobre e la situazione del calcio a Leinì, con tutti i campionati iniziati da oltre un mese, continua a essere un vero e proprio marasma: tre società calcistiche, un impianto e una serie infinita di decisioni rinviate, mai prese, delegate o semplicemente sbagliate che costringe le compagini a giocare in trasferta e causa innumerevoli disagi agli atleti e alle famiglie coinvolte sono i numeri della questione. Inoltre, l’individuazione di un soggetto terzo per la valutazione dei costi di gestione rende imprevedibili (attualmente sconosciuti) e potenzialmente proibitivi per le Società l’ammontare di questi ultimi, anche alla luce dell’individuazione di una presunta quanto aleatoria vocazione commerciale degli impianti.
Lo scorso febbraio le Minoranze avevano presentato una mozione, approvata in Consiglio Comunale, per consegnare all’attuale Amministrazione il compito di mediare tra le diverse squadre e affrontare con raziocinio la questione dell’utilizzo dei campi sportivi in funzione delle varie necessità. Di rendersi, in altri termini, soggetto attivo e non spettatore passivo di una situazione paradossale.
Siamo sconcertati per il fatto che – a oggi, 16 ottobre 2018 – la situazione sia irrisolta. È gravissimo che anzi si sia in prima battuta cercato di addossare colpe alle squadre, “colpevoli” di essersi scisse, come se questo rappresentasse un punto a sfavore e non una normale dinamica societaria, per poi concludere con l’individuazione di un soggetto terzo (la Figc) e scaricare su di esso i problemi, abdicando di fatto alla propria funzione e implicitamente riconoscendo la propria impotenza di fronte al problema.
È già tardi: pretendiamo dunque una pronta soluzione, che sia frutto di accordi condivisi e non di decisioni unilaterali.
L’Amministrazione ritiene ancora, come noi, che le società calcistiche rappresentino un valore per Leinì?